Due parole e un’app sugli strani redirect sdc.tre.it sdcf.tre.it di Tre Italia

In questi giorni mi sono ritrovato a discutere con i centralinisti del servizio clienti di Tre Italia a proposito di strani redirect che mi succedevano navigando su rete 3 con il mio cellulare. In particolare, succedeva che il mio browser veniva a tutti gli effetti intercettato e rediretto ad un servizio che appartiene al dominio tre.it, el mio caso sdcf.tre.it, che redirigeva a siti pubblicitari.

Ricercando in rete l’indirizzo, ho trovato diverse persone che condividevano il mio stesso problema, così ho deciso di telefonare al servizio clienti per far chiarezza.

La prima telefonata è stata a dir poco futile, nella quale il (non troppo preparato) centralinista mi assicurava che l’indirizzo non aveva assolutamente a che fare con alcun servizio della Tre. La cosa è ovviamente e palesemente falsa, dal momento che è un indirizzo che appartiene al dominio tre.it, registrato dalla società in questione.

A questo punto ho deciso di scrivere sulla pagina facebook di assistenza clienti 3, ottenendo le prime informazioni:

screen_assistenza_tre_sdcf

 

Insistendo col servizio clienti, un’altra operatrice mi cerca di dare maggiori informazioni, ma nemmeno lei sa spiegare qualcosa a proposito di questi strani redirect. L’unica cosa che scopro è che sul mio conto sono stati addebitati 14 centesimi per visualizzazione di contenuti di “editoria mobile”, che sono riconducibili a testate giornalistiche che hanno stretto contratti con Tre Italia per addebitare automaticamente sul conto dei visitatori che accettassero di visualizzare le pagine con i loro articoli. L’operatrice mi assicura che quando queste pagine si presentano, da qualche parte deve essere specificato che il contenuto è a pagamento, e io di questo sono sicuro. Ma sono anche relativamente certo che non avrei mai accettato di pagare 7 o 9 centesimi per visualizzazione se ne fossi stato cosciente. Sento puzza di soldi facili per le testate giornalistiche e Tre.

Detto questo, chiedo che Tre non accetti mai in futuro addebiti sul mio conto che non siano relativi all’utenza telefonica, come ad esempio questi addebiti da siti quali corriere.it o repubblica.it. L’operatrice insiste che questo non è possibile, farfugliando qualcosa a proposito del fatto che Internet è libera. Devo dire che se anche Internet fosse libera, cosa di cui dubito sempre di più, Tre si sta impegnando in tutti i modi per evitare che sia così.

Finito questo piccolo sfogo, che racconta la mia esperienza con gli addebiti Tre, veniamo alla parte tecnica, che più si addice a questo blog. Ho provato a realizzare un’applicazione Android che, senza necessità dei permessi di root sul telefono, sia in grado di intercettare le chiamate ai servizi di tre.it riconducibili a pubblicità o addebiti indesiderati. Cercando in rete ho scoperto degli indirizzi sono usati da Tre per “servizi” che hanno (a mio avviso) come scopo principale quello di addebitare costi a utenti inconsci, e che si possono trovare preinseriti addirittura nei browser predefiniti dei telefoni brandizzati Tre. Tutto questo è un insulto alla clientela, se non si può già paralare di truffa.

L’applicazione che ho sviluppato serve ad intercettare eventuali redirect indesiderati del browser verso questi indirizzi:

sdc.tre.it

sdcf.tre.it

mobile.tre.it

portal.tre.it

L’applicazione è per ora in fase di test, potrebbe non funzionare bene e non in tutti gli scenari, ma è già qualcosa. L’ho già rilasciata sperando che possa funzionare almeno in parte per chi condivide questi problemi, soprattutto perchè anche cercando in rete, o chiamando il servizio clienti sembra che questi problemi non si possano risolvere altrimenti.

Ecco il link all’applicazione nel Google Play Store:

https://play.google.com/store/apps/details?id=it.nicassio.addebititreblocker

Update:

Aggiungo un link ad un relativo articolo di bastabollette.it che suggerisce anche un approccio legale al problema: https://bastabollette.it/telefonia/h3g/sdcf-tre-come-difendersi/

JSNeuralNetwork first implementation

As I started attending a class of introduction to neural network at the university, I’ve been looking to create something which would help me to understand the subject better with some practice. Therefore I decided to implement a sample Neural Network library in Javascript, which will implement at least some of the networks we saw during the class.

The first one I’ve implemented is a WTA (Winner Takes All) network, and an example can be found here. There might be space for improvement, I may refine this in the future, but my goal in this blog is to point out the intuition behind what I do, not to provide tools to be used in production.

MicroAccounting Web App

This semester at the university I attended a course of web programming, and as part of the final exam I was asked to develop a web application. It would use a Java servlet hosted by the Google App Engine, and would store data to the Google’s Datastore.

I thought that it would be much more useful to make a mobile web app, which is something slightly more challenging which I didn’t practice a lot in the past.

The app goal is to track daily expenses, by providing a way to insert, edit and delete transactions.

Of course the whole project was basically boring (which is different than easy), so I decided to add a funny functionality: I included a QR code scanner to add transactions by automatically, simply scanning the related QR code.

In the end, it has been fun, and as usual I’m writing this blog post to keep track of my works.

A live version of the app is hosted by Google here.

A simple test Microaccounting Store which provides QR codes to test the app is here.